La particolare morfologia, la natura vulcanica e le caratteristiche climatiche del territorio hanno fortemente influenzato gli aspetti vegetazionali, determinando l’elevata diversità tipologica dei boschi, che coprono circa il 30% dell’area.
La pianta arborea di gran lunga più diffusa nell’area, che costituisce ormai uno dei segni tipici del paesaggio del rilievo vulcanico del Lazio, è certamente il castagno, in particolare nella parte settentrionale, tra Bracciano, Trevignano e Bassano Romano.
Sui pendii più acclivi predomina il leccio, sempreverde che dà origine a suggestivi scenari a immediato ridosso delle sponde del lago, in particolare nei mesi più freddi, quando la caratteristica colorazione verde-scuro contrasta con i circostanti boschi di latifoglie.
Alle quote più alte si afferma il faggio, che domina tutte le aree più fresche e piovose con esposizione settentrionale o costituite da territori più o meno pianeggianti. La particolarità di tali aree di alto fusto è che si trovano al di fuori della fascia altitudinale nella quale normalmente si sviluppa questo tipo di bosco (800-1900 metri). La faggeta del Monte Raschio, dove si possono osservare alberi di grandi dimensioni con altezze che sfiorano i 30 metri, è dal 2017 patrimonio Unesco.
La notevole profondità del lago di Bracciano, che arriva fino a 165 metri, determina la prevalenza di ecosistemi tipici di acque profonde. Questi sono caratterizzati, grazie alla notevole limpidezza dell’acqua, da vere e proprie foreste di alghe che occupano estese superfici nei fondali, fino a circa 20 metri di profondità, e costituiscono una risorsa fondamentale per la nidificazione ed il rifugio dei pesci, la riproduzione e vita degli invertebrati e per l’alimentazione degli uccelli acquatici.
Lungo le rive dei laghi, nei limitati tratti con profondità modesta, in genere situati nelle anse più accentuate (Trevignano, Marmotta, presso Anguillara, Vigna di Valle), il livello dell’acqua permette l’insediamento di giuncheti e boschetti di salice ed ontano; nelle altre situazioni, dove l’ambiente non sia stato modificato troppo pesantemente, si trova comunque una fascia arborea che, nei tratti meglio conservati, assume l’aspetto di un vero e proprio bosco di alto fusto.
Le aree agricole sono prevalentemente caratterizzate da oliveti, alberi da frutta e colture cerealicole.
La ricchezza di ambiente naturali favorisce la presenza di numerose specie animali, dai mammiferi di grosse dimensioni, come il cinghiale, il muflone e il daino, ai più rari gatto selvatico e lupo, quest’ultimo segnalato nel Parco e nel vicino comprensorio tolfetano. Gli uccelli di bosco sono numerosi come i rapaci, ma la presenza più rilevante è costituita dalla fauna migratoria. I bacini lacustri di Bracciano e Martignano sono una delle aree più importanti della Regione Lazio per lo svernamento dell’avifauna.
